A seguito dell'alluvione devastante che ha colpito la Romagna nel maggio 2023, il nostro amato Teatro è stato gravemente danneggiato. Questo luogo culturale, che per anni ha portato gioia e intrattenimento alla nostra comunità, ora è in pericolo. Ma abbiamo bisogno del vostro aiuto per riaprire le sue porte!
Abbiamo organizzato una raccolta fondi su GoFundMe per raccogliere i fondi necessari per la riparazione e il restauro del Teatro. Vogliamo far rivivere questo luogo speciale e offrire nuovamente spettacoli emozionanti, eventi culturali e momenti di condivisione per tutti.
Ogni donazione conta e qualsiasi contributo può fare la differenza. Unisciti a noi in questa importante causa per salvare il nostro Teatro e ripristinare la sua magia. Insieme possiamo fare la differenza e riportare il sorriso sul volto della nostra comunità.
Le cronache riportano che fino dalla metà del 1600 a Lugo si tenevano spettacoli, che davano risonanza ad una stagione di fiera già molto rinomata. Erano quasi sicuramente rappresentazioni allestite con attrezzature precarie in una porzione del Prato della Fiera e nel loggiato cinquecentesco del Pavaglione.
Se per i secoli XVI e XVII non sono moltissime le testimonianze, per il Settecento invece sono documentati numerosi eventi teatrali in musica a Lugo, tanto che verso la metà del secolo si sentì l'esigenza di realizzare un teatro stabile in muratura. Non a caso, il luogo venne scelto ai margini dello spazio commerciale e si affacciava sul prato della Fiera.
Nel biennio 1758-1760 vennero costruite le parti principali, su progetto di Ambrogio Petrocchi, mentre, a partire dal 1760, i lavori interni, quali la sistemazione del palcoscenico, della platea e dei palchi furono completati da Antonio Galli Bibiena.
Il teatro, intitolato a Gioachino Rossini nel 1859, si propone ancora nella sua veste settecentesca, con l'austera facciata ripartita da lesene e marcapiani.
All'interno, la sala è scandita da quattro ordini di palchi cui si aggiunge il loggione. Palcoscenico e cavea occupano uno spazio equivalente. Il recente restauro ha riportato alla luce alcune splendide decorazioni a stucco settecentesche e, soprattutto, ha fatto riaffiorare interessanti affreschi all'interno dei primi tre ordini di palchi, da far risalire all'intervento di Leandro Marconi dal 1819, il quale modificò la curve dei palchi, strutturando diversamente il boccascena e aggiungendo il loggione. Gli affreschi sono decorazioni floreali e grottesche dai colori brillanti comprese dentro specchiature geometriche delineate su un fondo di colore grigio-azzurro.
Nelle sue linee complessive, il teatro di Lugo si pone come uno dei più interessanti teatri all'italiana dell'Emilia Romagna, e presenta notevoli punti di tangenza, nella progettazione, con il Comunale di Bologna, opera anch'esso del Bibiena.
Almeno due secoli prima della costruzione del teatro a Lugo venivano tenuti spettacoli che davano risonanza a una stagione di fiera già molto rinomata.
Quasi sicuramente si tratta va di rappresentazioni allestite con attrezzature precarie in una porzione del Prato del la Fiera e nel loggiato cinquecentesco del Pavaglione.
È documentata la presenza di una compagnia di commedianti a Lugo nel 1586 e anche la rappresentazione nel 1594 di una “favola boschereccia ” di Illuminato Pirazzoli, il Filleno.
Se per i secoli XVI e XVI I non son o moltissime le testimonianze , per il Settecento sono invece documentati numerosi eventi teatrali in musica a Lugo, tanto che verso la metà del secolo si sentì l’esigenza di realizzare un teatro stabile, in muratura.
L’edificazione del teatro venne deliberata nel settembre 1757 e la costruzione fu affidata all’architetto della Comunità Francesco Ambrogio Petrocchi, originario di Lugano, sulla base di un progetto dell'architetto Scandellari.
I lavori terminarono nel settembre 1759. Già durante la stagione di fiera di quell’anno l’impresario Pasquale Bondini ot tenne di poter utilizza re il teatro appena coperto per recite in musica. La stagione si aprì con la rappresentazione de Il mercato di Malmantile, un dramma giocoso di Domenico Fischietti. Con lo stesso allestimento provvisorio di 38 palchetti posticci in legno disposti su due ordini la sala venne utilizzata durante il carnevale 1760.
Nel novembre di quello stesso anno si deliberò di completare la fabbrica del teatro chiamando Antonio Galli Bibiena, (1700-1744) della celebre famiglia di architetti, decoratori e scenografi di Parma. Il contratto col Bibiena fu determinante per definire l’assetto interno e l’immagine
del teatro nel Settecento. Gli vennero commissionati infatti tre scenari, cui se ne aggiunsero altri tre nel 1761, il sipario, che fu decorato con un gruppo di strumenti musicali al centro, e la realizzazione del controproscenio. Il teatro ultimato venne inaugurato nell’agosto 1761 con Il Catone in Utica di Pietro Metastasio.
Cominciò da allora un’intensa attività con rappresentazioni e spettacoli d’opera, spesso comici. Il teatro ospitò anche veglioni, accademie e compagnie drammatiche.
Un ’epigrafe sulla facciata ricorda il momento inaugura le: THEATRUM / FAUSTISSIMIS
SUB AUSPICIIS / IOANNIS FRANCISCI BANCHERII / CARDINALIS AMPLISSIMI/ FERRARIAE AB LATERE LEGATI / A CIVIBUS LUGIENSIBUS/ AERE PROPRIO / EXTRUI COEPTUM ATQUE ABSOLUTUM / ANNO AB ORBE RISTAURATO / MDCCLXI.
(Teatro cominciato a costruire a spese proprie dai cittadini lughesi, sotto i faustissimi auspici dell’illustre Cardinale Giovanni Francesco Banchieri, Legato a latere di Ferrara, e terminato nell’anno 1761).
Dal 1812 è documentata la necessità di interventi sul teatro che, dopo poco più di mezzo secolo di uso, aveva bisogno di essere ridipinto e necessitava di restauri al palcoscenico, mostrando come fosse ormai improrogabile la costruzione di camerini per gli attori. Nel 1819 vennero eseguiti i lavori che apportarono le modifiche più sostanziali alla fabbrica, diretti da Leandro Marconi al quale si deve la modifica della curva dei palchi, che veniva trasformata a ferro di cavallo, l’aggiunta del loggione e la ristrutturazione del boccascena. Si realizzò anche, nel 1821, una nuova decorazione pittorica della sala con affreschi . La struttura teatrale del Marconi, che con il suo gusto neoclassico aveva praticamente cancellat o l’intervento del Bibiena, nonostante gli adeguamenti e i lavori successivi, è rimasta pressoché inalterata. Nuove decorazioni per il teatro vennero realizzate nel 1855, con gli stucchi opera di Benedetto Crescentini che tuttora adornano la sala. Nel 1859 il Teatro venne intitolato a Gioachino Rossini.
La facciata, ripartita da lesene e marcapiani, si ripropone ancora nell’austera veste settecentesca.
All’interno la sala è scandita su quattro ordini di palchi, cui si aggiunge il loggione. Palcoscenico e cavea occupano nella fabbrica uno spazio assolutamente identico.
Il restauro recente ha mirato a ricostruir e il teatro come ci è pervenuto fino all'evoluzione più significativa di metà Ottocento, ripristinando quindi l’impianto originale del Settecento (autore il Petrocchi ), modificato dal Marconi e arricchito dagli stucchi del Crescentini.
Si dovevano consolidare la struttura, ripristinare le parti mancanti come gli impianti scenici - che sono stati in gran parte ricostruiti - e sanare il degrado cui la fabbrica era giunta.
Il restauro ha portato anche all’interessante scoperta, sotto strati di intonaco sovrapposti, di affreschi all’interno dei primi tre ordini di palchi, da far risalire all’epoca dell’intervento del Marconi. Sono decorazioni a motivi floreali e grotteschi e dai colori brillanti comprese all’interno di specchiature geometriche delineate su un fondo grigio azzurro.
Scheda a cura della Direzione FAI
Scheda sul Teatro Rossini a cura dell'IBC – Istituto Storico per i beni artistici culturali e naturali dell'Emilia-Romagna http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=26962
L’inaugurazione ufficiale avvenne nell’agosto-settembre del 1759 con l’opera Il Mercato di Malmantile a di D. Fischietti, dopo l’innalzamento delle sole opere murarie esterne. Successivamente, il teatro ultimato venne inaugurato durante la Fiera del 1761, con Catone in Utica, dramma musicale su libretto del Metastasio. La vita artistica del teatro di Lugo è in gran parte legata a Rossini (che visse a Lugo dal 1802 al 1804) ed alla sua produzione operistica dal 1814 al 1840, anche se si alternavano sulla scena altri grandi nomi dell’epoca, come Mercadante, Bellini e Donizetti, che monopolizzarono le stagioni teatrali per circa un decennio, fino all’apparire delle prime opere di Verdi. Il Teatro non significò per Lugo e per i lughesi solo spettacolo, musica e canto, ma fu uno strumento di rilievo per lo svolgimento di manifestazioni di vita cittadina nei suoi momenti più significativi in rapporto ai tempi.
Fino ai primi dell’Ottocento, agli spettacoli lirici, generalmente opere buffe, si alternarono spettacoli in prosa ed il teatro venne utilizzato anche per feste. Momenti salienti della vita artistica del teatro di Lugo nell’Ottocento furono l’esibizione nel 1813 di Nicolò Paganini ed il “periodo rossiniano”, già citato. L’esecuzione delle opere di Giuseppe Verdi prevalse nel corso di tutta la seconda metà dell’Ottocento. Puccini venne rappresentato a partire dalla fine dell’Ottocento e Wagner nel 1900 con il Lohengrin. Nel 1902 il grande Arturo Toscanini vi diresse l’Aida, mentre nel 1905 vi debuttò la Lilia del compositore e direttore d’orchestra lughese Francesco Balilla Pratella. ...Leggi
Gioachino Rossini visse a Lugo dal 1802 al 1804. La città conserva numerose testimonianze di questo soggiorno: la casa paterna; l'abitazione dove alloggiò con la famiglia; l'organo sul quale amava esercitarsi; alcuni documenti autografi.
Il periodo lughese segnò una tappa fondamentale nella formazione culturale del giovane Rossini: qui, infatti, alla Scuola dei canonici Malerbi, dove studiò canto, composizione e clavicembalo, ricevette "i primi principi di suono e di canto" ed ebbe la possibilità di conoscere il grande repertorio musicale europeo.
A questo periodo risale anche il suo esordio come compositore con le celebri Sonate a quattro e con il Gloria a tre voci.
La casa dei Rossini è situata in Via Giacomo Rocca 14: di proprietà del nonno, passò nel 1839 a Gioachino. Il musicista non abitò, tuttavia, la casa paterna, affittata ad alcuni parenti, bensì quella ubicata in Via Manfredi 25.
Rossini ebbe comunque a cuore l'abitazione di Via Rocca, restaurata di recente su iniziativa del Lions Club di Lugo, tanto da parlarne sempre con accenti di profondo affetto.
Sulla facciata spicca la lapide apposta in suo onore con epigrafe in latino; l'interno ospita attualmente mostre di arti figurative.......Leggi
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16.05.2023
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Presidente: Elena Zannoni
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Segretario: Luca Tampieri
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Direttore del Teatro: Giovanni Barberini, direzione@teatrorossini.it Tel. 0545.299537
Produzione, servizi amministrativi e contabili: Greta Pattuelli amministrazione@teatrorossini.it Tel. 0545.299540
Segreteria Scuola di musica Malerbi: Greta Pattuelli
Relazioni esterne, ufficio stampa e responsabile biglietteria: Francesca Bandoli comunicazione@teatrorossini.it
Servizi Tecnici: Massimo Gavelli, Tel. 0545.299538
Servizio di sala e maschere: Colas Pulizie Locali Soc. Coop. - Ravenna
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Avviso di selezione per impiegato/a amministrativo/a e contabile
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Domanda di partecipazione alle selezione di Direttore
DISPOSIZIONI GENERALI
Fondazione Teatro Rossini 2013 - Scheda Riassuntiva
Fondazione Teatro Rossini 2014 - Scheda Riassuntiva
Fondazione Teatro Rossini 2015 - Scheda Riassuntiva
BILANCI
Relazione revisori bilancio 31.12.2012
Conto economico preventivo 2013
Relazione revisori bilancio 31.12.2013
Rendiconto 2013 Enti Strumentali
Conto economico preventivo 2014
Conto economico Preventivo 2014 Enti strumentali
Conto economico preventivo 2015
Conto economico Preventivo 2015 Enti strumentali
Parere Organo di Revisione Conto economico preventivo 2015
Conto economico preventivo 2016
Relazione revisori bilancio 31.12.2016
Conto economico preventivo 2017
Nota integrativa al bilancio al 31.12.17
Bilancio preventivo definitivo 2018
Nota integrativa al bilancio al 31.12.2018
Nota integrativa al bilancio al 31.12.2019
Nota integrativa al bilancio al 31.12.2020
Nota integrativa al bilancio 31.12.2021
Nota integrativa al bilancio 31.12.2022
ORGANIZZAZIONE - CARICHE SOCIALI
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Consigliere: Gianmarco Rossato
Presidente Collegio dei Sindaci Revisori: Mattia Berti
INCARICHI DI COLLABORAZIONE